Festa di Sant'Antonio
Una delle figure che più esprimono e attraggono la massima attenzione della devozione popolare nel mondo è, senza dubbio, quella di Sant’Antonio da Padova.
Personaggio dotato di grande carisma, gentile, cortese, umile, dottissimo come pochi del suo tempo, (visse fra il 1195 e il 1231), colpiva per la sua voce profonda e per le straordinarie doti di predicatore, che gli valsero da Pio XII, nel 1946, il titolo di “ Dottore della Chiesa”.
Pur avendo un carattere d’acciaio, si distingueva per l’immensa umanità che lo portava a dare piuttosto che a ricevere. Amava e fu ricambiato.
La conferma della grande fede popolare, nei confronti del Santo dei miracoli, ci è giunta in occasione della consueta processione che si tiene ogni anno a Egg.
Molteplici sono le tradizioni e le usanze legate a quest’evento cosi sentito. Basta fare un viaggio fra i vicoli e le grandi e piccole comunità della nostra bella Italia, per constatare che pur conservando il giusto folklore, pur rendendo il tutto a volte, sin troppo colorito, ciò che rimane intatta, è la semplicità, la presenza viva ma composta e la purezza di fede. O almeno, è quello che in fondo, dovrebbe essere. Ma siamo fatti non solo di mente, bensì anche di corpo, perciò abbiamo bisogno di manifestazioni visibili, ma non per sentirci dire che siamo bravi o per distinguerci dalle altre religioni, ma perchè sentiamo la necessità di fare “comunità”, di stare insieme, di pregare e di cantare. Abbiamo bisogno di sentirci uniti, fratelli e poveri figli, bisognosi di un Dio che ci ama per quello che siamo. Mai per quello che abbiamo.
Antonella Casciato