News e Manifestazione

News 2024

XLII Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana

Le Giornate chiamano...Salvatore risponde...Un dono di Dio per me!

In data 18 gennaio fino alla domenica del 21 gennaio 2024, a Torino-Valdocco, Casa Madre dei Salesiani, la 42° Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana (anno pastorale 2024).

Un evento di comunione e fraternità, di convivialità e di gioia tra sacerdoti, suore, operatori salesiani giovani ed adulti che Don Bosco ha sempre sognato e che ogni anno si incontra per discutere un tema specifico guidati del Rettor Maggiore nella persona del Cardinal Ángel Fernández Artime.

Il tema di quest’anno dal titolo: “Il sogno che fa sognare. Un cuore che trasforma i ,lupi’ in ,agnelli” mi ha visto coinvolto in prima persona quale membro dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori della provincia tedesca. L’unico tra l’altro.

Al centro dunque della riflessione elaborare, attualizzare nelle parole e nei gesti una proposta pastorale che riaccenda quel desiderio di amore che Dio ha per ciascuno di noi. Un sogno, segno della sua chiamata e del suo amore, per tutti i membri della Famiglia Salesiana nel secondo centenario del sogno che Giovanni Bosco fece ai Becchi e che ci ha lasciato scritto nelle sue Memorie dell’Oratorio” (don Joan Lluìs Playà, Delegato del Rettor Maggiore per il Segretariato per la Famiglia Salesiana)

Come negli ultimi anni l’appuntamento ha visto la partecipazione a Torino di circa 360 salesiani; appuntamenti trasmessi in diretta streaming con la traduzione simultanea in quattro lingue, consentendo così a tutti i non presenti fisicamente di formarsi ed informarsi permettendo così quello spirito di unione e comunione con tutte le famiglie salesiane presenti nel mondo.

I momenti di gruppo sono stati un elemento fondamentale delle Giornate di Spiritualità. Sono stati un’occasione per conoscersi, scambiarsi esperienze e soprattutto arricchirsi reciprocamente: “quanto è bello e gioioso stare insieme.”

La finalità di questo incontro “globale” è stato quello di invitare tutti a ritornare alle fonti, alle origini, a quella spiritualità salesiana necessaria per far accrescere nel cuore della Chiesa stessa la grandezza di Don Bosco e del suo essere Santo. Uno sguardo particolare è stato riservato ai giovani quali destinatari del sogno di Don Bosco. Abbiamo cercato criteri, azioni concrete affinché questa gioventù “metta” una marcia in più affinché il Vangelo di Cristo raggiunga il cuore di ogni uomo attraverso una creatività sempre più grande ed un rapporto sempre più entusiasmante all’interno delle comunità e nella vita ordinaria di ciascuno.

Non a caso l’immagine che il Santo ha lasciato ai suoi figli prevede “agnelli” che diventino “pastori”, ed è questa la dinamica costante dell’esperienza dell’oratorio: i “lupi” radunati e accolti con amorevolezza che incarnano la vita nuova che in Gesù trova il suo compimento e nell’educativa la sua realizzazione.

 Avviandomi alla conclusione condivido due aspetti che più mi hanno caratterizzato in questa magnifica esperienza e che sintetizzo in due domande cui seguiranno le mie rispose. La prima domanda è la seguente: che impatto hanno avuto su di me in queste giornate? E la seconda domanda: quale è il sogno che Dio desidera da noi Famiglia Salesiana in un mondo che cambia?

Alla prima domanda segue questa mia risposta studiata, meditata, pregata:

 In questi giorni di bellissima esperienza non solo ho potuto respirare l’unicità di una Chiesa che cerca di esprimersi nel mondo alla luce del Vangelo ma ho potuto percepire come la spiritualità di Don Bosco possa rendere ancor più possibile, palpabile l’Evangelo di Cristo in tutti gli ambiti della vita pastorale. Da qui il mio impegno concreto, quale operatore salesiano, di non far morire il sogno di Don Bosco a Valdocco. Valdocco deve piuttosto diventare il mio punto di partenza dove Vangelo e missione si incontrano in un preludio di Amore verso tutti i fratelli che incontriamo nel nostro cammino. Da questa esperienza, dunque, la certezza di dover continuare a sognare come Don Bosco ha sognato e desiderato, attivarmi per decifrare ogni giorno, in ogni istante della mia vita il sogno che Dio ha su di me ben sapendo che questo non mi viene rivelato una volta per sempre, ma ha bisogno di continui aggiornamenti! Se Don Bosco mi ha conquistato, se lo spirito salesiano mi abita, ed è ormai parte della mia vita e scandisce ogni battito del mio cuore, dei pensieri e dei desideri allora non posso fare a meno di interessarmi di tutti coloro che il Creatore mi dona soprattutto i giovani e di accompagnarli, come ha fatto Don Bosco, nella scoperta sorprendente e incoraggiante del sogno che Dio ha su di loro.

 Relativamente alla seconda domanda la mia personale risposta è la seguente: Il sogno di Dio per la Famiglia Salesiana oggi è certamente lo stesso sogno assegnato a Don Bosco all’età di nove anni. Oggi Cristo questo mi chiede e ci chiede: “Ecco il tuo campo, ecco dove devi lavorare. Renditi umile, forte, robusto e non con le percosse ma con la mansuetudine e con la carità dovrai guadagnare questi tuoi amici.”

Il vero Cristiano non è colui che si riempie la bocca di mille parole. L’autenticità del nostro essere credenti in Cristo e che ci fa discepoli del maestro è l’umiltà e la pazienza del cuore. Se non si è umili il giovane incontrerà solo ostilità, allontanamento, pochi propositi di bene. Se invece si ha la capacità di rivestirsi degli stessi sentimenti del Maestro aiutati ed animati dallo spirito salesiano allora possiamo far sorgere come sole nel cuore di ogni fratello e di ogni sorella la bellezza del Vangelo.

Questo è ciò che ho appreso da questa esperienza.

 Oggi più che mai occorre entrare in una prospettiva nuova, al centro della quale sta non solo l’Istituto Salesiano, ma soprattutto la spiritualità del nostro magnifico Don Bosco ossia la «Fraternità spirituale». Essa è costituita da tutti coloro che, pur trovandosi in forme e condizioni di vita diverse, riconoscono in questa particolare spiritualità un aiuto forte, significativo, per il loro essere autenticamente uomini/donne appartenenti a Cristo, a servizio del regno di Dio.

Occorre dunque imparare a sentirsi più famiglia, famiglia universale e respirarne la sua bellezza ed unicità.

 Desidero concludere con le parole del Rettor Maggiore: “Don Bosco 200 anni dopo, non ha altre mani, occhi, cuore che i nostri! Dio continui a benedire il carisma di Don Bosco certi che la prova di questa consapevolezza siamo tutti noi circondati da migliaia di giovani”.

Auspico a me e a tantissimi giovani di poterci rincontrare in un futuro incontro.

 

Salvatore Marra

Corso Prematrimoniale 2024

Domenica 18 febbraio si è concluso il percorso prematrimoniale per 9 coppie che quest’anno si preparano al matrimonio, e sono state presentate alla comunità durante la Santa Messa di Wädenswil. Come sempre è stato un importante momento di crescita comune.

I partecipanti del corso:

Veronica e Gabriele Naccarato, Antimo Pezzulo e Jessi Luzzi, Alessio Marcello e Veronica Oliva, Giudo Abbate e Nina Naccarato, Elena e Nuno Casimiro de Araujo Queros, Davide Ali' e Giusy Emanuela Minissale, Anna De Luca e Antonio Esposito, Manuel e Ambra Natale, Emanuela Pianta e Iana Morales.

Carnevale 2024

Sabato 3 febbraio la nostra Missione ha festeggiato il Carnevale, un appuntamento che ormai è una tradizionale occasione per riunirsi come comunità cristiana per condividere un momento di allegria e spensieratezza. Il carnevale ha radunato a Horgen oltre 160 persone, tra adulti e bambini, ognuno vestito secondo la propria ispirazione: il motto di quest’anno “A Carnevale… ogni travestimento vale!” voleva infatti sottolineare la bellezza del riunire le diversità.
La serata è stata come sempre accompagnata dal cibo preparato dai nostri volontari, dalla bellissima musica proposta da DJ Leo e DJ Cardillo della TopDJAgency e dall’animazione con i giochi pensati per i più piccoli.
Ringraziamo tutti che hanno offerto il loro prezioso tempo e faticoso lavoro per far sì che la festa sia ben riuscita.
Un grazie di cuore anche a tutti i nostri sponsor che hanno sostenuto la nostra festa con il loro contributo:
L'Osteria del Lazzarone e Atlier Bar, Alte Schule Horgen, Kiosk Horgen, Ristorante La Fontana Horgen, Coifffure Donatella Richterswil, Ristorante Olivo Horgen, Ristorante Thawolo Thalwil, Trösch Gartenbau AG Horgen, Cremer und Bruhin AG Horgen, Piotto Horgen, Bar Gin Gin Horgen, Gelateria Intrigo Horgen, Viaggi Riitano, ortholino Horgen, Illy caffè Thalwil. 

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Konzert Don Ihor und Pfr. Mario

Ein besonderer musikalischer Leckerbissen erwartete am Sonntagabend 9.6.24, ab 17 Uhr die über hundert erschienen Gäste in der Kirche St. Felix & Regula.

Viel mehr als nur ein Konzert!

Ein besonderer musikalischer Leckerbissen erwartete am Sonntagabend 9.6.24, ab 17 Uhr die über hundert erschienen Gäste in der Kirche St. Felix & Regula.

Zum 125jährigen Pfarrei- und Chor-Jubiläum sind verschiedene Vereine und Gruppen eingeladen, sich an den ganzjährigen Feierlichkeiten zu beteiligen. So auch die Missione Catholica in Thalwil. Dass Don Ihor Boyarskyy eine wunderschöne Stimme hat, wussten vielleicht schon einige. Dass er aber bereit ist, sich gemeinsam mit dem Kirchenmusiker Pfr. Mario Pinggera aus Richterswil zusammen zu tun, um ein besonderes Orgel-Sing-Konzert auf die Beine zu stellen, braucht schon etwas mehr!

Angekündigt wurde das Ganze von ihnen alsdenn als ein «musikalisches Experiment, mit viel Improvisation». Auf der einen Seite der Orgel-Virtuose Pinggera, der für seine Kirchen Konzerte bekannt ist, auf der anderen Seite der gebürtige Ukrainer, der lange Zeit in Italien lebte und mit Hingabe und gesanglichem Können Zeugnis für seinen persönlichen Weg ablegt. Und für seinen Glauben.

10 Musikstücke standen auf dem Progammzettel. Die 90 Minuten gingen schnell herum, zum Schluss gabs Standing Ovation, einige Besucherinnen und Besucher hatten Tränen in den Augen. Denn die konzipierte muiskalische Zeitreise, die um die Jahrtausendwende zum 20. Jahrhundert hin begann – damals, als diese Kirche erbaut wurde – hatte es in sich.

Pfr. Pinggera brachte die historischen Bezüge zu Beginn ein: «Wie viele Hochzeiten, Abdankungen hat diese Kirche in den letzten 125 Jahren erlebt? Auch zwei Weltkriege!» Die Musik jüngerer Komponisten berichtet uns in ihren Werken auch aus dieser schwierigen Zeit, wo unvorstellbare Grausamkeiten geschahen. Der Bezug zu heute mit dem Ukraine-Krieg in Europa war augenscheinlich. Und so waren die Stücke von Franz Schmidt (1874-1939), Gustav Baumritter (18995-1941), der im Warschauer Ghetto starb, und der Hamburger Totentanz von Guy Bovet (* 1942) eigenwillige und eindrückliche Werke, welche bis ins Knochenmark gingen. Dazwischen aber brachte sich Don Ihor authentisch mit seiner Stimme ein. Besonders ergreifend war seine Eigenkompositionen „Ascolta anima mia“, die von seiner Berufung zum Priester vor 20 Jahren handelt. Dies wechselte mit polnisch-englischsprachigen Volksliedern zu bekannten Marien-Hymnen. Es war eindrücklich, wie sich die Orgel zurück zu nehmen wusste, um den Botschaften der Lieder, des Glaubens durch Don Ihors Stimme Raum zu geben. Als gebürtiger Ukrainer sang er in Lied Nr. 4 „Sognare la casa“ von seiner Heimat und von «den Träumen, wieder nach Hause zu kommen». Ihm ist es ein Anliegen, dass wir niemals aufgeben, einander zuzuhören und zu helfen. Auch heute wäre es mehr als ein Konzert. Es wäre vielmehr ein vorgetragenes Gebet! Und um dem Ganzen Nachdruck zu verleihen, drehte er sich mehrmals hin zu Christus am Kreuz und verneigte sich.

Schliesslich endete das Konzert mit einem marianischen Wallfahrtslied «Wir ziehen zur Mutter der Gnaden»von P. Alberich Zwyssig, dem Komponisten der Schweizer Nationalhymne. Dieses Lied wurde Pfarrer Marius gewidmet, der unsere Pfarrei Ende Juni verlassen wird. Es möge ihn zu seinem neuen Wirkungsort mit begleiten. – Als Zugabe stimmte Don Ihor nochmals das ukrainische Lied an, bevor sich die Besuchenden zum Umtrunk im Pfarreisaal einfanden.

Allen Beteiligten gebührt ein grosser Dank, dass ein solch unkonventionelles Konzert stattfinden konnte! Einige Proben waren dazu nötig, es braucht Mut und Freude an der Musik und die Überzeugung, dass wir gemeinsam in Resonanz gehen. Für eine friedvollere Welt. Aber nicht naiv, sondern in Verbundenheit mit unserer Geschichte.

S. Zgraggen

Jubiläumsfeier 125 Jahre Thalwil

Seit dem Frühling war bekannt, dass Pfr. Marius die Pfarrei mitten im Jubiläumsjahr verlassen wird. Er zieht weiter nach Wangen, Nuolen im Kanton Schwyz. Am Sonntag 16.6. war es dann soweit, dass sowohl das Jubiläumsfest 125 Jahre Pfarrei St. Felix & Regula und Cäcilienchor mit dem Pfarrei- und Abschiedsfest zusammen fielen.

Fröhlich sein, Gutes tun und die Spatzen pfeifen lassen

Seit dem Frühling war bekannt, dass Pfr. Marius die Pfarrei mitten im Jubiläumsjahr verlassen wird. Er zieht weiter nach Wangen, Nuolen im Kanton Schwyz. Am Sonntag 16.6. war es dann soweit, dass sowohl das Jubiläumsfest 125 Jahre Pfarrei St. Felix & Regula und Cäcilienchor mit dem Pfarrei- und Abschiedsfest zusammen fielen. Der blaue Himmel mit Sommertemperaturen zeigte uns das «Wohlwollen Gottes» spürbar an, denn so konnte bis in den späten Nachmittag hinein im Garten gefeiert werden.

Unter der Hauptorganisation von Elisabeth Korner wurde der Grossanlass mit vielen Helferinnen und Helfern perfekt vorbereitet! Zunächst stand der Gottesdienst im Mittelpunkt, bei dem Marius vier priesterliche Konzelebranten begleiteten: Don Gregorio Montillo, Pfr. Albin Keller, Pfr. Peter Amgwerd und Don Ihor Boyarskyy. Das ganze Team, die Kirchenpflege etwa 14 Ministrantinnen und Ministranten, waren gekommen und übernahmen gewisse Parts in der Liturgie. Die Kirche füllte sich bis auf den letzten Platz, herrlicher Blumenschmuck trug zum Ambiente bei. Der Cäcilienchor sangt Ordinariumsteile aus «The armed man» und das «Ave verum» aus dem «Stabat Mater» von Karl Jenkins (* 1944) mit Andreas Schönenberger an der Orgel und unter der Leitung von Peter Aregger. Wie es Marius´ Kennzeichen ist, wollte er nicht im Mittelpunkt stehen, sondern die Frohe Botschaft und Gegenwart Gottes gemeinschaftlich wirken lassen, und das gelang.

Mit klarer Stimme begrüsste Elisabeth alle Anwesenden und lud zu einer kleinen Geschichtsreise ein, die vor 1899 begann. Sie begrüsste die Prominenz wie Gemeindepräsident Hansruedi Kölliker, die reformierten Kollegen und kündigte auch das spätere Dazukommen von Pfr. Jan Bernadic und Dekan Radoslaw Radek an. Für uns heute schwer vorstellbar: Die kath. Kirche in Langnau war damals zu klein (!), um die Gläubigen zu fassen. Die Menschen in Thalwil sehnten sich nach einem eigenen Gotteshaus und scheuten keinerlei Mühen und Opfer, dass ein Kirchenbau gebaut werden konnte. Damals noch ohne Turm und Orgel! Eine «Arme Leute Kirche». Damit die Musik dennoch nicht fehlen würde, gab es mit der Einweihung des neuen Gotteshauses auch gleich die Gründung des «Cäcilienchores» in Thalwil, der seither ohne Unterbruch zum Lob Gottes singt.

«Wir wissen alle», so Elisbeth Korner weiter, «dass die Situation heute ganz anders aussieht und eine volle Kirche nicht der Alltag ist». Dennoch war es ihr wichtig auf die vielen Ereignisse, die in dieser Kirche in den letzten 125 Jahren gefeiert wurden, hinzuweisen. Mit diesen Menschen und Geschichten sind wir bis heute verbunden: Taufen, Erstkommunionfeiern, Eheschliessungen, Firmungen, Abdankungen. Wo besondere Ereignisse im Leben stattfänden, da sei auch immer schon die Kirche gewesen. «Wie es allerdings in 25 Jahren aussehen wird, dass weiss heute niemand“, fügte sie an.

In seiner Abschiedspredigt griff Marius diese «Zeitreise» gerne auf. Allerdings begann er bei Adam und Eva und erzählte einen Witz. Und alle lachten. Ihm gelang es, eine gewisse Leichtigkeit zu vermitteln und diese lebendige Pfarrei mit ihren vielen Gruppen und Vereinen nochmals hochleben zu lassen. Das Jahresprogramm des Festjahres berichte uns von diesem „Feuer des Glaubens“. Auch der Laudato Si Garten wäre eingeweiht und lade in Zukunft zum Verweilen ein. Mit dem bekannten Zitat des Hl. Don Bosco «Fröhlich sein, Gutes tun und die Spatzen pfeifen lassen», brachte er seine Botschaft auf den Punkt. Das Zitat könne uns allen eine Hilfe für die Zukunft sein. Auch das Vertrauen in Gott wurde von ihm betont. Denn letztlich stehe «Er» hinter allem.

Zum Abschluss erklang das neue Felix und Regula Lied, die Kirchenpflege würdigte die Verdienste des Pfarrers in all den 16 Jahren, Peter Aregger stimmte mit allen „Dona nobis pacem“ an.
Einen emotionalen Höhepunkt bekam der Gottesdienst, als Pfr. Marius Kaiser durch Diakon Felix Zgraggen die Stufen vom Altar zum Volk hinunter geführt wurde: im Halbkreis hatte sich sein Team aufgestellt und segnete ihn für seinen weiteren Weg.

Weiter ging es mit einem „Apero riche“ im Foyer und im Garten. Dort spielte schon die Chilbiorgel von Franz Bachmann auf. Sie wurde vor 1899 gebaut und war somit die Brücke zum Jubiläum. Das Catering vom Restaurant Grundstein liess keine Wünsche übrig, die Getränke und heisse Grillwürste waren begehrt. Ebenso gab es nun die offiziellen Gratulationen. Auch Gemeindepräsident Hansruedi Kölliker fand anerkennende Worte für die wertvollen Dienste der Kirchen in Thalwil. Pfarrer Arend Hoyer erzählte von den förderlichen Diskussionen und auch pointiert vorgebrachten Anliegen seitens Marius im ökumenischen Austausch. Pfarrer Jan Bernardic aus der Nachbarpfarrei hingegen zählte die 5 F auf, die er dem Wesen von Marius zuschreibt: Fröhlichkeit, Fleiss, Flexibilität, Freundlichkeit und Friedfertigkeit. Marius hätte immer fleissig die Drehbücher für alle Beteiligten geschrieben. Es gab Darbietungen musikalischer und lyrischer Art – insbesondere Erwin Aschwanden mit seinem Gedicht zum Jubiläum. Ein rotes Fussballtrikot der Schweizer Nati mit der Nr. 16 und seine Namen wurde Marius gleich übergezogen. Für den Lichtensteiner nicht ganz unproblematisch. Doch es hiess: «Sollte die Nati aus Lichtenstein einmal an einer EM landen, kann er es ja auswechseln».

Pünktlich auf das Jubiläum konnte auch die Festbroschüre mit Einblicken in die letzten 25 Pfarreijahre fertiggestellt und verteilt werden. Einen besonderen Dank gehört hier Antonela Walder, Kommuniokation, für diese tolle Broschüre! Sie liegt in der Kirche auf.

Es waren hunderte von Pfarreimitgliedern gekommen und viele sind lange geblieben. Mit einer Polonaise und guter Stimmung gingen alle glücklich heim…

Sabine Zgraggen

Jubiläumsfeier 150 Jahre Horgen

Am 23. Juni 2024 feierten wir mit einem grossen Festgottesdienst den Höhepunkt unseres Jubiläumsjahrs. Nach der Messe mit Bischof Joseph Maria Bonnemain wurde eine Holzskulptur eingeweiht, die eigens für unser Jubiläum kreiert wurde. Danach trafen sich über 300 Menschen auf dem Dorfplatz, wo sie mit einem feinen Mittagessen verwöhnt wurden.

Am 23. Juni 2024 feierten wir mit einem grossen Festgottesdienst den Höhepunkt unseres Jubiläumsjahrs. Nach der Messe mit Bischof Joseph Maria Bonnemain wurde eine Holzskulptur eingeweiht, die eigens für unser Jubiläum kreiert wurde. Danach trafen sich über 300 Menschen auf dem Dorfplatz, wo sie mit einem feinen Mittagessen verwöhnt wurden. 

Madonna del Carmelo

Santa Messa Madonna del Carmelo con aperitivo offerto dai Montefalconesi per passare alcune ore insieme prima delle vacanze